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Cavalieri del lavoro

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Niente via di fuga, niente via di scampo,

incatenati a scrivanie insensibili come marmo,

lugubri come monumenti a cavalieri del lavoro,

infrangibili, con consistenza organica

di corpi infortunati, mutilati, morti,

di menti squartate, usurate da orizzonti

troppo vicini, e sempre uguali.

 

Non c’è via d’uscita, non c’è via tracciata,

invischiati come farfalle tra modelli di carta caramellata,

nel terrore insano di abbandonarsi a guardare

mare, cielo e stelle,

nel desiderio invano

d’un incubo nato ribelle.

 

Cavalieri del lavoro, spronando, con ferocia,

i vostri ronzini scianchi,

misurata metro a metro la distanza dalle pensioni,

sventolate stendardi stanchi,

muovendo serrate cariche contro politicanti, feccia romana,

iene senza coglioni.

 

                  [Mostri, 2009]

 Klara Rubino - 22/12/2017 14:06:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

A proposito dell’artista "autistico"...

https://youtu.be/b39xN_iMOCE

Questa me la raccontava sempre, non mio nonno, ma mio padre e sicuramente l’avrà scoperta attraverso questo film, poiché è appassionato di western!

 Ivan Pozzoni - 22/12/2017 13:08:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Grazie mille, Klara: ti ringrazio, sopratutto, di esserti documentata e di di avermi chiesto chiarimenti. Penso di essere stato umilissimo nelle mie risposte e nelle mie indicazioni. Hai centrato il bersaglio!

Chiaramente satira, ironia, invettiva sono strumenti di battaglia che tendono a "isolare" (autistico), dolorosamente, l’artista, rischiando di confonderlo con la figura, fastidiosa, del moralizzatore. L’artista autistico non è moralizzatore, è demoralizzante: distrugge morali tradizionali abitudinarie, combatte contro l’a-moralità dei nostri tempi, e, mediante un metodo tutto maieutico, sostiene (!) il lettore (?) nella ricostruzione di una nuova morale, e di una reale democrazia.

 Klara Rubino - 22/12/2017 12:51:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

È esattamente l’opposto di "fuffa": non sono parole senza fondamento, ma è il fondamento della poetica di quest’autore "autistico"; ( che dall’intorno caotico non si lascia condizionare); molto raro trovare uno che sa scegliere, si assume responsabilità e rischi e così, solo così può incidere sull’epoca a lui contemporanea.
Ivan critica con ironia, per smuovere la coscienza in crisi.
Ti ammiro e ti ringrazio,Ivan poiché come
Ho scritto " la poesia è una donna fecondante; l’Ettore ( il lettore) è u uomo in gestazione".

 Ivan Pozzoni - 21/12/2017 20:36:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Questa, fortunatamente, è la differenza tra me e te.

Se devi commentare i miei testi, ti chiedo cortesemente di comprenderli (...) e di non andare costantemente fuori tema. Grazie!

 Angelo Ricotta - 21/12/2017 20:11:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

"metafora tridimensionale...frammentarismo frastico...ironisme derridaiano o rortyiano e del frammentarismo chorastico (sempre neustico)"

Per me è tutta fuffa...

U.s.a? volevi forse dire U.S.A.? E poi hai dimenticato la Russia. Uno col nome Ivan là dovrebbe avere qualche chance...

 Ivan Pozzoni - 21/12/2017 01:44:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Però, fortunatamente, in Italia non se n’è accorto nessuno: mi danno retta, maggiormente, in U.s.a, Francia, Svizzera, Slovenia, Albania, Croazia, Canada, Spagna, Ungheria, Belgio, Olanda, e in vari stati canaglia. Non mi danno retta a Città del Vaticano e in Brianza.

 Ivan Pozzoni - 21/12/2017 01:39:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

No, semplicemente mi riferivo a certe correnti epigonali italiane, contrarie al minimalismo, che fanno riferimento alla metafora tridimensionale di Mandel’štam o al frammentarismo frastico di un Tranströmer. Queste due operazioni artistiche sono distantissime dalla mia idea di metafora come ironisme derridaiano o rortyiano e del frammentarismo chorastico (sempre neustico). Io stesso sono contrario al minimalismo: attacco, tuttavia, il minimalismo sulla via di una sorta di massimalismo ironiste e chorastico, di un’estetica normativa che tentidi cagionare l’implosione del discorso mass-mediatico mediante esacerbazione/estremizzazione (come Sanguineti fece con l’ermetismo).

 Klara Rubino - 21/12/2017 01:17:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

È proprio l’articolo che avevo appena letto!!!
Sì avevo male interpretato...come al solito i discorsi vanno approfonditi sono sempre più ampi; avevo male interpretato il punto n.7 del anti- "manifesto" ! ( mi era sembrato quello il senso della frase, ma non mi era così chiaro)

 Ivan Pozzoni - 21/12/2017 00:50:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Quando scrivo di «aborrire le metafore»? La metafora è l’arma letale dell’ironia.

 Ivan Pozzoni - 21/12/2017 00:45:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Per la spiegazione rimando a un testo uscito in cartaceo e riproposto su un situncolo di scarsa qualità: https://lombradelleparole.wordpress.com/2015/07/01/il-contributo-neon-avanguardista-alla-concretizzazione-di-una-originale-anti-forma-poesia-la-soglia-il-chorastico-il-soggetto-lo/

 Klara Rubino - 20/12/2017 23:51:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Ivan, ieri no, oggi Sì: ho appena trovato le spiegazioni che cercavo!

 Klara Rubino - 20/12/2017 19:54:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Salve Angelo ed I.V.A.N, Angelo tu insieme a me hai commentato il manifesto neon- avanguardista, ricordi?
Lì nel punto dell’estetica c’è scritto "io aborro" ( alla Mughini) le metafore, anzi noi, qui ce ne sono tante e pure belle...come quella delle farfalle appiccicate alla carta!:-)
Invece riguardo il discorso del soggetto e predicato quello non mi è tanto chiaro, forse che collassa il punto di vista del soggetto? ..me lo spieghi meglio, Ivan?
...deve essere stata dura studiare approfonditamente la vita trendy....Sai che nausea, ma un po’ forse ti sarai anche divertito!

 Angelo Ricotta - 20/12/2017 19:44:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

Attenzione alla classica trappola: a furia di studiare la vita trendy si finisce come dandy! Approfondirò anche gli altri testi. Comunque il mio era un appunto scherzoso. Ho una regola generale che applico a tutto, dalla scienza alla poesia: si può fare quel che si vuole purché funzioni. Nella scienza il criterio è abbastanza scontato (anche se non di facile applicazione nella pratica a causa di vincoli all’operato imposti dal mainstream), nella poesia è più difficile capire quando ha funzionato. Nel mio caso la tua poetica funziona, ma per altri? Ci sono problemi di verificabilità che nella scienza sono molto più limitati.

 Ivan Pozzoni - 20/12/2017 19:16:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Tu ti orienti troppo sui testi anteriori al 2010. Dal 2010 ho avuto una svolta combattentistica e rivoltosa, fondata sulla dissacrazione, sull’ironia, sulla reazione feroce. Per de-costruire la vita trendy, ho dovuto studiarla approfonditamente.

 Angelo Ricotta - 20/12/2017 18:54:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

Non, non lo sei. Gli autistici non sono loquaci come te! Comunque nonostante la tua monotematicità pessimistica (d’altronde anche Leopardi lo era) la tua poetica è interessante. Devo anche ammettere che i poeti per lo più tendono al pessimismo.

 Ivan Pozzoni - 20/12/2017 12:15:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Io? Sono un autistico (Mamma, sono un autistico, in Cherchez la troika, 2016). Il lavoro mobilita l’uomo. Guccini non ha mai lavorato.

 Angelo Ricotta - 20/12/2017 07:50:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

Senza dubbio scrivi bene. Ma che diamine! Non te ne va mai bene una! Ci sarà pur stato almeno un istante nella tua travagliata vita in cui avrai gioito o almeno sostato! Visto che tutto e tutti sono sbagliati tu dove ti posizioni?
A far troppo il menagramo poi non ci crede più nessuno.

P.S. Diceva un famoso cantautore "Mio padre in fondo aveva anche ragione a dir che la pensione è davvero importante". E lo penso anch’io.

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